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mercoledì, gennaio 23

Sole relax e buona cucina


Cittadina lungo la costa tirrenica, in provincia di Cosenza, sorge ai piedi dell'appenino che segue da vicino la linea della costa.

La città è una metà turistica molto apprezzata caratterizzata da un bellissimo centro dall'antica tradizione marinara e dalla presenza di moltissime istituzioni culturali e commerciali che rendono Amantea uno dei centri socialmente più animati del cosentino.

Stupendi i palazzi antichi color pastello che si ergono sopra la città quasi a controllare e dominare assieme alla chiesa di San Bernardino da Siena ed annesso convento fra le costruzioni più importanti e antiche della cittadina, risalente addirittura ai primi del '400


La facciata della Chiesa è caratterizzata da un portico formato da cinque arcate la cui parte alta un tempo presentava una bellissima decorazione formata da piatti di ceramica in stile arabo che insieme formavano un croce. Oggi i piatti sono conservati all'interno del Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria.

All'interno, diviso in due navate in stile gotico, è possibile ammirare la stupenda "Madonna col Bambino" scolpita da Domenico Gagini nel 1505.

Imponente il castello che sovrasta la città di epoca bizantina simbolo di splendore dei tempi passati è stato più volte vittima dei vari conquistatori e dominatori ognuno dei quali ha apportato modifiche alla struttura stessa sino a renderlo oggi un vero e proprio rudere.

Di notevole importanza turistica anche la Chiesa di San Biagio ed il convento dei francescani. 

Amantea riserva però tutto il suo splendore sul mare grazie a stupende spiagge ed a fondali unici dove ammirare lo spettacolo che la natura offre e che l'intervento dell'uomo non ha rovinato. 

 Sono, infatti, molte le importanti opere di salvaguardia dell'ambiente come l'istituzione da parte del WWF dell'Oasi Blu degli Scogli di Isca dove l'unione di rocce sommerse e distese di sabbia ha dato vita ad una flora ed una fauna marina ricchissima fra le quali è possibile avvistare spesso delfini e la rarissima, ed a rischio di estinzione, tartaruga carretta carretta. 


Altre informazioni è possibile trovarle sul sito del comune: www.comune.amantea.cs.it/

Trova Amantea sulla mappa




venerdì, gennaio 18

Terrazza sul Tirreno 



L'enorme blu del mare Tirreno all'orizzonte interrotto solo dalle sagome scure delle Eolie e della Sicilia  scompaiono soltanto la sera in un bagno di luce rossa al tramonto. Alle spalle il verde luminoso di boschi tipici della macchia mediterranea ed il giallo delle ginestre selvatiche. Quei i colori visibili da Falerna paese a circa 550 metri sul livello del mare sviluppato alle basi del monte Mancuso.

Una zona incantevole sospesa fra mare e monti che regala panorami stupendi e una diversità di paesaggio che ha dell'incredibile.  Forse sono proprio questi i motivi per cui la famiglia dei D'Aquino nel lontano 1600 decise di fondare questo paese erigendo una straordinaria fortezza intrisa di miti e leggende di cui è possibile tutt'ora ammirarne i resti.



Tante le chiese presenti in questo piccolo lembo di terra a segno di una forte spiritualità del paesani che ogni anno festeggiano i propri santi da San Tommaso, il 7marzo ed l'8 settembre, a San Francesco, la seconda settimana di agosto, e per non parlare della Madonna del Rosario festeggiata la prima domenica di ottobre.

Per maggiori informazioni ecco il sito del comune: www.comune.falerna.cz.it/


giovedì, gennaio 17

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Il Parco custode della vita



Il Parco Nazionale del Pollino è la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia ed è condiviso dalle province di Potenza, Matera e soprattutto Cosenza.

Tra le vette del Dolcedorme e di Cozzo del Pellegrino e gli orizzonti che si disegnano sulle acque del Tirreno e dello Ionio, lungo il massiccio montuoso calabro-lucano del Pollino e dell'Orsomarso, la Natura e l'Uomo intrecciano millenari rapporti che il Parco Nazionale del Pollino, istituito nel 1993, conserva e tutela sotto il suo emblema, il pino loricato.

Fu, infatti, il Professor Biagio Longo nel lontano 1905 a scoprire in calabria il pino loricato specie ritenuta assente in Italia, ma che invece si arrampicava con le sue possenti radici fra le rocce scoscese del Pollino erigendo i suoi tronchi ritorti scolpiti dal vento e dalle intemperie dei monti dell'Appenino calabro/basilicano. Dai colori grigio-bianchi e dalla corteccia fessurata a placche lucenti simili alla lorica (corazza degli antichi greci), il pino lorico ha origini antichissime, superiore addirittura dell'era glaciale ed è lo stemma del parco del Pollino simbolo di tutte le specie a rischio salvaguardate dal parco stesso.





In un'area che si estende per più di 192 mila ettari, il Parco Nazionale del Pollino, ospita un'incredibile varietà di paesaggi diversi da possenti pareti rocciose calcaree a vastissime vallate che si estendono sino alla costa in cui trovano l'habitat perfetto tantissime specie diverse di fauna e flora.

Fra i suoi abitanti il Parco può vantare anche un'ospite inatteso come la maestosa Aquila Reale dominatrice delle vette più alte a simboleggiare territori ancora verdi e non sciupati dalla mano dell'uomo.

Fra i territori del Parco sorgono diversi paesi ben integrati con l'ambiente circostante in cui si coltivano ancora oggi lingue e tradizioni antichissime. Si parla, infatti, ancora la lingua italo-albanese (l'arbereshe) risalente al 1500 e si coltiva e si allevano animali come ai vecchi tempi senza lo sfruttamento intensivo dei territori.



Tantissime le attrazioni da vedere, le attività presenti e soprattutto i prodotti tipici presenti nel Parco Nazionale del Pollino di cui potete, in parte, conoscere tramite il sito del Parco: www.parcopollino.gov.it


mercoledì, gennaio 16

Dove il tempo si è fermato

Borgo caratteristico medievale immerso nell'incantevole cornice del parco del Pollino, Verbicaro, con le viuzze, vicoletti e case addossate l'una l'altra mostra la sua architettura popolare e spontanea delle origini della sua gente.



Sorto in epoca medievale barbarica, probabilmente fondato dalla popolazione della costa che vi si insediò per sfuggire ai Saraceni si è sviluppato attorno ad una torre di avvistamento attorno alla quale in origine vi erano poche abitazioni ed una chiesa.

Verbicaro è un vero e proprio paese d'altri tempi dove il tempo si è fermato e l'atmosfera è tipicamente fiabesca dei tempi dei cavalieri e dei menestrelli.

Da vedere la Chiesa di Santa Maria Nivesche conserva affreschi di epoca bizantina di notevole pregio. Molto bella anche "La chiesetta della Madonna del Loreto" o impropiamente denominata la chiesa "ra madonna du ritu" (Madonna del rito). La Chiesa di San Giuseppe abbellita da stupendi stucchi decorativi e al cui interno è presente la statua appunto di San Giuseppe ed un organo ligneo molto suggestivo. Altre sculture e bei stucchi sono visibili nella Chiesa della Madonna del Carmine, nella chiesa del Sacro Cuore ed al santuario di San Francesco di Paola.

Uno dei posti più caratteristici è il centro storico, con una suggestiva roccia ai piedi della quale si trova un'antica fontana (dei primi dell'800) con motivi decorativi a bassorilievo, fiancheggiata da una scalinata in pietra. Popolarmente indicato come "u vich'i ddacciprieviti" (il vicolo dell'arciprete) perchè in una di quelle case ha vissuto l'arciprete Don Francesco Cava.

All'antica fontana si associa il più triste aneddoto riguardante la storia di Verbicaro colpita nel 1911 da una terribile epidemia di colera a causa delle acque della fontana inquinate dalla stessa popolazione per scarsità di igiene, ma secondo i racconti del tempo causata dalla "polverella" un veleno che le autorità località avrebbero volutamente gettare nella fontana per uccidere gli abitanti.

La natura circonda il paese dove distese di boschi del Parco del Pollino circondano il borgo regalando suggestivi paesaggi.

Grazie alla sua posizione, Verbicaro è un ottimo produttore di vini, il Verbicaro appunto di origine controllata e l'allevamento dei suini produce ottimi capocolli, pancette e soppressate tutti salumi DOP.

Fra le traduzioni significativa quella del venerdì santo in cui per le vie del paese si svolge una inconsueta processione in cui i fedeli chiamati "vattiendi" si percuotono le gambe sino a farle sanguinare e sulle ferite versano del vino dopo averlo riscaldato in bocca.

Verbicaro in mappa:


Per maggiori informazioni il sito del comune: www.comune.verbicaro.cs.it


Perla del Tirreno dove il mare profuma di cedro

Un piccolo paradiso dove le acque sono cristalline ed il cielo si sposa col mare nell'orizzonte son solo alcune parole per descrivere la bellissima Diamante vera e propria perla del tirreno dove mare, sole, storici ruderi, murales e piatti tipici rendono questa località fra le più belle d'Italia.


Diamante sorge su uno dei litorali più belli di tutta la Calabria e nasce come borgo marinaro, già prima del 1500, dalle stupende acque che si infrangono sulla scogliera dove di tanto in tanto svettano i resti di antiche torri di avvistamento.

Fra le limpide acque della zona vivono moltissime specie ittiche favorite dalla diversità e ricchezza dei fondali e dall'ottimo equilibrio ambientale della zona.

Diamante possiede una delle due uniche isolette della Calabria, l'isola di Cirella, un piccolo isolotto dalla forma suggestiva e dalla flora selvaggia dove i fondali sono splendidi e regna la Posidonia argentata (pianta marina con fiori e frutti).


Il paese è conosciuto anche per gli oltre 150 murales che animano il centro storico attirando moltissimi curiosi. Sono opera di artisti di fama internazionale che dal 1981 lasciano un segno del loro passaggio sui muri della cittadina.  Diamante è il museo all'aperto più grande d'Italia e tra i più grandi del mondo.


A Diamante sorge la Chiesa dell'Immacolata realizzata nel '600 grazie alle offerte dei cittadini più in vista e di cui si possono ammirare di ognuno gli stemmi araldici.
La chiesa è interamente rivestita da stupendi marmi bianchi all'esterno e da incantevoli marmi colorati all'interno. Al suo interno sono moltissime le statue di legno e marmo conservate tra le quali spiccano la Madonna del Carmine ed il San Nicola di Bari.


Di non meno importanza i ruderi della città vecchia distrutta nel corso del tempo dai vari invasori. Da Annibale, ai Saraceni, da Barbarossa ed infine dai Francesi nel 1806.

Incantevoli i tramonti osservabili dalla strada panoramica sul mare della città.

Tantissime le specialità enogastronomiche fra le quali ovviamente spiccano piatti a base di pesce come le frittelle di bianchetto, la rosamarina e le alici salate.

Il Cedro è il prodotto tipico per eccellenza con il quale si realizzano ottimi liquori e i tradizionali "panicilli" una specie di fagottini di uva passa di Zibibo, avvolti in foglie di cedro legati con giunco ed informati.

Altro prodotto tipico di Diamante e dell'intera Calabria è il peperoncino grazie al quale dal 1992 ogni anno il paese ospita il Festival del Peperoncino, un'evento mondiale per assaporare piccanti pietanze accompagnate da ottimi vini locali.

Diamante sulla mappa:

Per maggiori informazioni ecco il sito del comune: www.comune-diamante.it/